Nella
serata di mercoledì 22 aprile, presso la sala Gabutti della biblioteca, nell’ambito
dei festeggiamenti per il 70° Anniversario della Liberazione, si è tenuto un
incontro sulle attività della croce rossa durante la seconda guerra mondiale. Dopo
una breve introduzione della sig. Pinuccia Oldrini dell’ANPI di Cassine la
quale ha presentato la targa che verrà apposta il 25 aprile in p.za Italia per
ricordare l’incendio di una decina di case, da parte dei nazifascisti il 13
ottobre 1944, il tutto presentato agli alunni delle scuole, con la
testimonianza della madre sig. Pierina ella spiega: «ho chiesto ai ragazzi che
cosa di mettereste nello zaino, se ti dicessero che vi bruciano la vostra casa
ognuno ha risposto , cibo, acqua, vestiario, mutande, canottiera, giocattoli ed
un ragazzo ha risposto i libri di scuola». Ha ricordato i prossimi appuntamenti
che avranno il loro culmine, venerdì 24 aprile con la lettura scenica di vari
brani, da parte di alcuni ragazzi di terza media delle scuole di Cassine,
diretti dal regista Alberto Calepio “un perfezionista”, ricorda l’Oldrini,
coadiuvati dalla prof. Ines Toselli e con testi della Oldrini stessa, musica e
immagini Pino Corrado. A seguire un ballo popolare dal titolo: Liberi anche di ballare e cantare, in
ricordo del ballo della Liberazione, proposto dal sindaco di Milano Antonio
Greppi nel luglio 1945. Il giorno 25 aprile la cerimonia con la Banda Solia,
deposizione corona di fiori presso i cippi, ed il monumento ai caduti, dove
avverrà l’alzabandiera, poi piazza resistenza, subito dopo in corteo, si
raggiungerà p.za Italia con la cerimonia più significativa che vedrà collocata
e benedetta la già citata targa. È seguito l’intervento del Commissario del
Comitato locale della CRI di Cassine Matteo Cannonero il quale ha ricordato che
il tema richiesto dagli organizzatori è un po’ insolito e si sa poco, perciò è
una novità, solitamente si parla dell’epoca risorgimentale. Molte furono le
attività della CRI in questo periodo preso in esame ha perciò passato la parola
all’esperto storico della croce rossa Mauro Pianese (Funzionario Responsabile
Servizio beni ed attività culturali della Provincia di Alessandria). «Di questo
periodo si sa poco ma vorrei iniziare ricordando che in periodo di guerra le
attività e l’impegno della croce rossa aumentò notevolmente oltre all’attività
tradizionale si aggiunge l’impegno al fronte, nelle prigioni» spiega Pianese.
Dalla fondazione (1864) le attività erano poche nei conflitti es. Crimea(1853-1856), guerra franco-prussiana (1870-71), un terremoto in
Romania, in Libia ma il primo grande impegno della CRI fu la prima guerra
mondiale, al termine della guerra vi fu un depauperamento di mezzi e strutture
quindi un decadimento. Con l’avvento del fascismo alla CRI furono aggregate le
pubbliche assistenze (croce bianca, verde e azzurra). Negli anni 1929-30 si
costituì la croce antitubercolare. I mezzi dell’epoca erano qualche ambulanza,
il treno spedale e l’ospedale lagunare
(barchini), inoltre vi era il nucleo anti aereo e antigas. Durante il
colonialismo, intervennero nell’ Africa orientale con le moto navi (Eritrea e
Somaglia) a recuperare gli italiani
circa 40/50 mila circumnavigando l’Africa, sbarcando a Napoli e Genova.
Venendo
al periodo che ci interessa dopo aver firmato l’armistizio dell’8 settembre ’43,
fu arrestato Mussolini, il quale si libera e fonda la Repubblica sociale
italiana, l’Italia è divisa in due da Cassino in su Repubblica di Salò e sotto
il Regno del Sud, la CRI è divisa in
due. Nel Regno i comitati erano rimasti dei funzionari medio bassi . La CRI è
considerata neutrale ma non ben vista dai nazisti. In ogni nazione vi può
essere una sola sede centrale di Croce Rossa. Man mano che l’Italia viene
liberata si ricostituiscono i Comitati, ma scarseggiano i funzionari a causa
dell’epurazione di coloro che fecero parte della Repubblica sociale o del
fascismo. Alla domanda dell’Oldrini come si faceva a comunicare con la sede
centrale di Ginevra, egli risponde «tramite messaggi con su scritto il
mittente, destinatario e richiesta e veniva passato di comitato in comitato
sino a raggiungere Ginevra, rispondevano e tornava indietro, ci andavano circa
sei mesi». Esiste ancora oggi il centro ricerche a Ginevra. Durante la guerra vi erano impiegati circa
7500 uomini e 400 crocerossine impegnate negli ospedali territoriali ed i mezzi
ambulanze erano circa 700 al termine del conflitto solo più 200 ed il recupero
fu lento e nel 1947 in mezzi erano saliti a quota 500.
A
conclusione la sig. Oldrini (Anpi sez. Cassine) nel ringraziare gli intervenuti ha voluto fare
alcune considerazioni una su Giovanni Guareschi arrestato per aver insultato Mussolini,
nel 1943 venne arruolato nell'esercito come ufficiale di artiglieria. L’8
settembre si trovava in caserma ad Alessandria: rifiutò come molti altri di
disconoscere l'autorità del Re e fu quindi arrestato e – prima di essere
inviato nei campi di prigionia di Czestochowa e Benjaminovo in Polonia e poi in
Germania a Wietzendorf e Sandbostel, dove restò per due anni - venne internato
con gli altri soldati della guarnigione alessandrina in Cittadella. Mentre
la seconda ricorda che :Il 20 aprile 1945,a fronte all’avanzata dell’esercito
inglese, la Gestapo impicca 20 bambini ebrei che erano stati usati per
esperimenti medici:L’impiccagione viene eseguita nello scantinato della Scuola
Damm, ad Amburgo, in Germania.
Venti bambini, ebrei europei, tra cui il napoletano Sergio de Simone, 7 anni, tradito da un fascista delatore, la madre non si darà mai pace che il figlio fosse stato ucciso.
Venti bambini, ebrei europei, tra cui il napoletano Sergio de Simone, 7 anni, tradito da un fascista delatore, la madre non si darà mai pace che il figlio fosse stato ucciso.
In fine ha ringraziato la croce rossa per l’impegno
che ci stanno mettendo per soccorrere i
migranti.
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