giovedì 23 aprile 2015

Le attività della Croce Rossa nel periodo 1943-45



Nella serata di mercoledì 22 aprile, presso la sala Gabutti della biblioteca, nell’ambito dei festeggiamenti per il 70° Anniversario della Liberazione, si è tenuto un incontro sulle attività della croce rossa durante la seconda guerra mondiale. Dopo una breve introduzione della sig. Pinuccia Oldrini dell’ANPI di Cassine la quale ha presentato la targa che verrà apposta il 25 aprile in p.za Italia per ricordare l’incendio di una decina di case, da parte dei nazifascisti il 13 ottobre 1944, il tutto presentato agli alunni delle scuole, con la testimonianza della madre sig. Pierina ella spiega: «ho chiesto ai ragazzi che cosa di mettereste nello zaino, se ti dicessero che vi bruciano la vostra casa ognuno ha risposto , cibo, acqua, vestiario, mutande, canottiera, giocattoli ed un ragazzo ha risposto i libri di scuola». Ha ricordato i prossimi appuntamenti che avranno il loro culmine, venerdì 24 aprile con la lettura scenica di vari brani, da parte di alcuni ragazzi di terza media delle scuole di Cassine, diretti dal regista Alberto Calepio “un perfezionista”, ricorda l’Oldrini, coadiuvati dalla prof. Ines Toselli e con testi della Oldrini stessa, musica e immagini Pino Corrado. A seguire un ballo popolare dal titolo: Liberi anche di ballare e cantare, in ricordo del ballo della Liberazione, proposto dal sindaco di Milano Antonio Greppi nel luglio 1945. Il giorno 25 aprile la cerimonia con la Banda Solia, deposizione corona di fiori presso i cippi, ed il monumento ai caduti, dove avverrà l’alzabandiera, poi piazza resistenza, subito dopo in corteo, si raggiungerà p.za Italia con la cerimonia più significativa che vedrà collocata e benedetta la già citata targa. È seguito l’intervento del Commissario del Comitato locale della CRI di Cassine Matteo Cannonero il quale ha ricordato che il tema richiesto dagli organizzatori è un po’ insolito e si sa poco, perciò è una novità, solitamente si parla dell’epoca risorgimentale. Molte furono le attività della CRI in questo periodo preso in esame ha perciò passato la parola all’esperto storico della croce rossa Mauro Pianese (Funzionario Responsabile Servizio beni ed attività culturali della Provincia di Alessandria). «Di questo periodo si sa poco ma vorrei iniziare ricordando che in periodo di guerra le attività e l’impegno della croce rossa aumentò notevolmente oltre all’attività tradizionale si aggiunge l’impegno al fronte, nelle prigioni» spiega Pianese. Dalla fondazione (1864) le attività erano poche nei conflitti es. Crimea(1853-1856), guerra franco-prussiana (1870-71), un terremoto in Romania, in Libia ma il primo grande impegno della CRI fu la prima guerra mondiale, al termine della guerra vi fu un depauperamento di mezzi e strutture quindi un decadimento. Con l’avvento del fascismo alla CRI furono aggregate le pubbliche assistenze (croce bianca, verde e azzurra). Negli anni 1929-30 si costituì la croce antitubercolare. I mezzi dell’epoca erano qualche ambulanza, il treno spedale  e l’ospedale lagunare (barchini), inoltre vi era il nucleo anti aereo e antigas. Durante il colonialismo, intervennero nell’ Africa orientale con le moto navi (Eritrea e Somaglia)  a recuperare gli italiani circa 40/50 mila circumnavigando l’Africa, sbarcando a Napoli e Genova.
Venendo al periodo che ci interessa dopo aver firmato l’armistizio dell’8 settembre ’43, fu arrestato Mussolini, il quale si libera e fonda la Repubblica sociale italiana, l’Italia è divisa in due da Cassino in su Repubblica di Salò e sotto il Regno del Sud, la CRI  è divisa in due. Nel Regno i comitati erano rimasti dei funzionari medio bassi . La CRI è considerata neutrale ma non ben vista dai nazisti. In ogni nazione vi può essere una sola sede centrale di Croce Rossa. Man mano che l’Italia viene liberata si ricostituiscono i Comitati, ma scarseggiano i funzionari a causa dell’epurazione di coloro che fecero parte della Repubblica sociale o del fascismo. Alla domanda dell’Oldrini come si faceva a comunicare con la sede centrale di Ginevra, egli risponde «tramite messaggi con su scritto il mittente, destinatario e richiesta e veniva passato di comitato in comitato sino a raggiungere Ginevra, rispondevano e tornava indietro, ci andavano circa sei mesi». Esiste ancora oggi il centro ricerche a Ginevra.  Durante la guerra vi erano impiegati circa 7500 uomini e 400 crocerossine impegnate negli ospedali territoriali ed i mezzi ambulanze erano circa 700 al termine del conflitto solo più 200 ed il recupero fu lento e nel 1947 in mezzi erano saliti a quota 500.
A conclusione la sig. Oldrini (Anpi sez. Cassine)  nel ringraziare gli intervenuti ha voluto fare alcune considerazioni una su Giovanni Guareschi  arrestato per aver insultato Mussolini, nel 1943 venne arruolato nell'esercito come ufficiale di artiglieria. L’8 settembre si trovava in caserma ad Alessandria: rifiutò come molti altri di disconoscere l'autorità del Re e fu quindi arrestato e – prima di essere inviato nei campi di prigionia di Czestochowa e Benjaminovo in Polonia e poi in Germania a Wietzendorf e Sandbostel, dove restò per due anni - venne internato con gli altri soldati della guarnigione alessandrina in Cittadella. Mentre la seconda ricorda che :Il 20 aprile 1945,a fronte all’avanzata dell’esercito inglese, la Gestapo impicca 20 bambini ebrei che erano stati usati per esperimenti medici:L’impiccagione viene eseguita nello scantinato della Scuola Damm, ad Amburgo, in Germania.

Venti bambini, ebrei europei, tra cui il napoletano Sergio de Simone, 7 anni, tradito da un fascista delatore, la madre non si darà mai pace che il figlio fosse stato ucciso.
 In fine ha ringraziato la croce rossa per l’impegno che ci stanno mettendo per  soccorrere i migranti.

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